L’Arteterapia è particolarmente adatta a supportare il trattamento dei disturbi comportamentali delle persone con demenza lieve, moderata e risulta altrettanto efficace anche per i familiari, per cui è di fondamentale importanza strutturare percorsi centrati sulla/e persona/e, sui loro bisogni e sulle loro risorse in un’ottica Biopsicosocioculturale.
L’Arteterapia come approccio protesico inizia dall’ascolto empatico, dalla costruzione della relazione con l’altro, concentrandosi sul potenziale creativo della persona, col fine di sostenerla nel suo percorso personale. Un percorso di Arteterapia in favore dei caregiver di persone con Demenza di Alzheimer, consentirebbe agli stessi di recuperare spazi personali in cui sentirsi gratificati, in cui percepirsi meno soli, o in cui imparare a chiedere aiuto, al fine di potersi relazionare al meglio con il malato: un caregiver insoddisfatto e frustrato ha minori capacità di empatia e ascolto, fondamentali nella relazione di cura e assistenza. A sua volta, un malato incompreso si sentirà scoraggiato e svilupperà più facilmente comportamenti difficili da gestire.
L’Arteterapia diviene sostegno, perché consente ai caregiver di potersi esprimere non solo attraverso la parola, ma usando il processo creativo per accedere agli aspetti più intimi e nascosti di sé, per contattare ed esprimere le emozioni più recondite e spesso inaspettate, per far emergere ciò che è nascosto al fine di traghettare il caregiver verso una maggiore conoscenza e consapevolezza del proprio vissuto emotivo rispetto alla relazione.
L’Arteterapia può diventare quindi uno strumento incredibilmente utile e mirato a ricaricare le energie fisiche e mentali per evitare così di andare incontro a fenomeni di esaurimento psicoemotivo come il burn out.